LA TERAPIA MANUALE

E’ una particolare applicazione delle tecniche fisioterapiche. Essa possiede alti standard a livello medico ed una forte efficacia in campo scientifico; in effetti nel mondo della fisioterapia è riconosciuta essere la pratica con il più alto numero di EBM ( Evidence based medicine).

Presso la struttura viene praticata la terapia manuale seguendo, in particolare, le metodiche del concetto Mulligan; questa innovativa proposta manipolativa unisce ad una mobilizzazione passiva sui movimenti accessori delle articolazioni, un movimento fisiologico attivo realizzato dal paziente. Questo approccio coinvolge sia le strutture anatomiche interessate, sia le strutture neurofisiologiche atte all'attuazione del movimento. Tali tecniche sono indolore, danno beneficio immediato senza dover attendere cicli interminabili di sedute e permangono nel tempo. Il paziente è attivo nell'applicazione delle tecniche di terapia manuale e non si limita a ricevere delle manovre passive; in questo modo egli stesso può guidare il terapista e giudicare il miglioramento del movimento articolare che risultava dolente e ottimizzare il gesto specifico deficitario.

Inoltre, si praticano tecniche di terapia manuale secondo il concetto:

Mckenzie, Trigger points, Miofasciale, Neurodinamica secondo Shacklock, disfunzoni del movimento secondo Sahrmann, Maitland....

FISIOCHINESITERAPIA

RIABILITAZIONE ORTOPEDICA

Il termine chinesi deriva dal greco “Kinesis” e significa movimento. Si divide in chinesi passiva, se il terapista muove il distretto corporeo, oppure attivo-assistita quando vi è l'attivazione da parte del paziente. la finalità di tale applicazione è quella di recuperare l'ampiezza articolare, la forza e il gesto specifico.

Si applica in seguito ad un'immobilizzazione (tutore, gesso), un intervento chirurgico, trauma distorsivo e condizioni di dolore articolare. A seconda della patologia o del tipo di intervento chirurgico e nel rispetto dei tempi biologici necessari alla guarigione dei tessuti, l'approccio fisiochinesiterapico mira alla restituzione " ad integrum ", quindi in seguito al recupero del movimento dell'articolazione e dell'elasticità dei tessuti si opta per un recupero muscolare propriocettivo atto a sviluppare tutte quelle capacità di coordinazione\equilibrio mediante l'utilizzo di supporti propriocettivi ( tavolette, superfici instabili) e macchinari per lo sviluppo della forza ( pressa, tapis roulant, cyclette etc..)